Perché? Direte voi? Per unire il dilettevole al dilettevole. Infatti cosa di meglio che unire un piacere ad un altro piacere? Ammirare e godere di un luogo straordinariamente bello e dedicare qualche tempo della visita, quello del riposo e della riflessione, leggendo pagine nate dagli scrittori proprio nell'ammirazione di quegli stessi luoghi.
La prenderemo un po' dalla lontana.
Ali della Vittoria. Antiquarium Palatino (da qui) |
Per prima cosa preme dare una qualche opportuna spiegazione, perché spesso c'è molta confusione su quale sia il Foro Romano e quali siano i Fori imperiali, se siano la stessa cosa chiamata in due modi differenti o invece si tratti di due aree archeologiche diverse. E questa premessa ci viene dal cuore perché noi stesse, in compagnia di un bel numero di altri romani, abbiano fatto sempre un po' di pasticci. Immaginiamo di essere un piccione o
Via dei Fori Imperiali (da qui) |
Il complesso archeologico del Foro Romano e del Palatino è di pertinenza dello Stato. I Fori Imperiali sono di pertinenza del Comune di Roma.
Ingressi
Via della Salara Vecchia 5/6 (avete presente? a metà di Via dei Fori Imperiali) e Via di San Gregorio 30 (quello stradone che dal Colosseo porta al Circo Massimo).
Aperto con orari variabili a seconda della stagione a partire dalle 8.30. Tel 06 39967700.
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.
Il Foro Romano, delimitato da via dei Fori Imperiali, Colosseo e colle Palatino, corrisponde all'area più antica. Tra X e VII secolo a.C. era la necropoli degli insediamenti abitati nei colli vicini; forse, al tempo del primo re, Romolo, fu campo di quella battaglia tra Romani e Sabini che venne fermata dall'intervento delle donne sabine rapite che ormai erano divenute mogli e madri di Romani (ecco, il famoso Ratto delle Sabine). Verso il 600 a.C. la zona comincia a delinearsi come luogo di incontri e scambi commerciali, grazie alla costruzione della Cloaca Maxima (la Grande Fogna. E poi dicono che le fogne sono cose di cui non è bello parlare!) che permette la bonifica di questa zona ancora in parte paludosa. Nasce il primo nucleo del Foro. Da questo momento nel corso dei secoli continuano ad essere edificati monumenti sempre più imponenti, luoghi di culto ed edifici per l'amministrazione della giustizia e degli affari. È sorta la city. L'ultimo monumento ad essere eretto è la Colonna di Foca (608). Beh, una storia ininterrotta per circa 1200 anni. Ma la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e le invasioni dei ‘barbari’ sono fatali alla città. Nel medioevo, pur rimanendo il ricordo delle passate glorie, tutta l'area si va interrando, viene usata come pascolo. È ormai diventata il Campo Vaccino. Ma il peggio deve ancora venire. Nel 1084 un terribile incendio devasta l'area. All'inizio del XVI secolo l'ansia edilizia del Rinascimento trasforma i reperti del Foro in cava di marmo o fabbrica di calce per le nuove costruzioni. E a nulla valgono le proteste addirittura di Raffaello e Michelangelo. Finalmente, dopo qualche infruttuosa campagna di scavo, all'inizio del XX secolo l'area risulta completamente (ma ne siamo sicuri?) scavata.
Vista del Palatino dal Circo Massimo (da qui) |
Il Circo Massimo e sopra i Palazzi imperiali (da qui) |
Antiquarium Palatino (da qui) |
Pensate che il complesso di Colosseo, Foro Romano e Palatino nel 2016 ha ospitato oltre 6 milioni di turisti! E nel 2017 sono aumentati e ancora non siamo riusciti a contarli. Se voi non eravate tra quelli, è un'esperienza proprio da non perdere.
A questo punto vi suggeriamo quale possa essere il modo migliore perché questa visita sia della più ampia soddisfazione. E allora: vestitevi comodi, attrezzatevi con scarpe pratiche, maglietta leggera e cappello d'estate, golf ed eventuale ombrello d'inverno (ma sempre eleganti, vi prego! Dignità. State per entrare in luoghi che hanno fatto la storia dell'umanità. Mica solo di noi romani, anche la vostra, da qualsiasi parte del mondo veniate) e qualche genere di prima necessità (borraccetta, paninino, musica da orecchie, ecc.); arrivate ad uno degli ingressi al Foro Romano e … via! Il mondo è vostro. Sì, è vero, vi abbiamo appena detto che nel 2016 questa area archeologica che vi accingete ad aggredire si è aperta per oltre 6 (sei!) milioni di visitatori. Ma avete visto quanto è grande?? Noo?? Ve lo diranno i vostri piedi alla fine della giornata. A questo punto, una volta entrati vagate, vagate vagate. Se vi siete procurati una mappa tanto meglio. Continuate a vagare ma due cose non dovete assolutamente perdere. La prima è legata alla flora di quest'area e dunque ahimè alle stagioni: la rosea bellissima ricca fioritura dei cosiddetti alberi di Giuda (Cercis siliquastrum)
Cercis siliquastrum (da qui) |
Cosa portavi dietro da leggere?
Non c'è dubbio: Roma di Émile Zola, un romanzo modernissimo del 1896 dove il protagonista, nell'attesa di un'udienza dal papa, visita la città e si sofferma sulle romantiche rovine della Roma imperiale. Sicuramente un altro bellissimo libro che ben può accompagnare la visita è Le memorie di Adriano della Yourcenar. Che non è ambientato al Palatino, del quale però Adriano fu indubbiamente uno degli illustri abitanti e la cui presenza è ancora viva, vivissima qui.
E poi ... qualsiasi libro va bene, per mettersi tranquillo in uno degli angoli di questo meraviglioso complesso archeologico unico-al-mondo e godersi dei momenti veramente speciali.
Sappiateci dire!!!
Post Scriptum - Ricordatevi sempre di consultare la nostra pagina sulle Attività per bimbe e bimbi sui libri e la lettura a Roma, sempre aggiornatissima!!!! Chi vuole segnalare eventi scriva al nostro indirizzo: LiberaBibliotecaPGT@gmail.com L'inserzione è del tutto gratuita!