sabato 1 agosto 2015

È sempre Roma ... D'Annunzio e Pasolini

Un puro divertissement.
Riportiamo qui pochi passi da Il Piacere di Gabriele D'Annunzio e da Ragazzi di vita di Pier Paolo Pasolini. Avete voglia di segnalarne altri?

Gli Incipit:

Il Piacere (ed. LiberLiber)
L'anno moriva, assai dolcemente. Il sole di San Silvestro spandeva non so che tepor velato, mollissimo, aureo, quasi primaverile, nel ciel di Roma. Tutte le vie erano popolose come nelle domeniche di Maggio. Su la piazza Barberini, su la piazza di Spagna una moltitudine di vetture passava in corsa traversando; e dalle due piazze il romorio confusoe continuo, salendo alla Trinità de' Monti, alla via Sistina, giungeva fin nelle stanze del palazzo Zuccari, attenuato.

Ragazzi di vita (ed. Einaudi, 1972)
Era una caldissima giornata di luglio. Il Riccetto che doveva farsi la prima comunione e la cresima, s’era aalzato già alle cinque; ma mentre scendeva giú per via Donna Olimpia coi calzoni lunghi grigi e la camicetta bianca, piuttosto che un comunicando o un soldato di Gesú pareva un pischello quando se ne va acchittato pei lungoteveri a rimorchiare. Con una compagnia di maschi uguali a lui, tutti vestiti di bianco, scese giú alla chiesa della Divina Provvidenza, dove alle nove Don Pizzuto gli fece la comunione e alle undici il Vescovo lo cresimò. Il Riccetto però aveva una gran prescia di tagliare: da Monteverde giú alla stazione di Trastevere non si sentiva che un solo continuo rumore di macchine. Si sentivano i clacson e i motori che sprangavano su per le salite e le curve, empiendo la periferia già bruciata dal sole della prima mattina con un rombo assordante.

L'Aniene:

Il Piacere
Il ponte era da presso, rossastro, nell'illuminazione del sole. Il fiume pareva immobile e metallico in tutta la lunghezza della sua sinuosità. I giunchi s'incurvavano su la riva, e le acque urtavano leggermente alcune pertiche infisse nella creta per reggere forse le lenze.

Ragazzi di vita
Gli altri attraversarono a grandi bracciate, incrociandosi con quelli che arrivavano con le canne, e giunsero sull’altra riva, che veniva giú diritta, lurida. Un rivoletto bianco come la calce la tagliava a metà, tra la fanga indurita e le vecchie fratte, sotto il muro della fabbrica della varecchina, coi suoi serbatoi verdi e i muretti color tabacco, senza finestre.

Il cielo di Roma: 

Il Piacere
L'aria diveniva rigida, come più s'appressava il tramonto. La città, in fondo, si tingeva d'oro, contro un cielo pallidissimo sul quale già i cipressi del Monte Mario si disegnavano neri.

Ragazzi di vita
Tutto il bel paesaggio che si poteva godere dall’autobus di San Basilio, nel lungo pezzo di strada senza fermate da Tiburtino a Ponte Mammolo, pareva fosse formato da tanti meravigliosi pezzi immersi nell’azzurro del cielo, da lí, sotto la scarpata, fino ai monti di Tivoli, che, svaniti contro un po’ di vapore, circondavano le campagne tutte punteggiate d’alberi, ponticelli, orti, fabbriche e case.

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