Libro / Gian Arturo Ferrari
«Dobbiamo molto al libro. La vita intellettuale degli uomini ha avuto nel libro
il suo utensile più versatile e insieme il suo emblema più glorioso. La vita
emotiva, interiore, degli uomini ha trovato nei libri quella comprensione, quel
colloquio, quell’intima rispondenza a sé che non sempre gli altri uomini sono
stati in grado di offrire. Un simile riconoscimento che confina con la
riconoscenza non ci autorizza però né a perseverare nelle illusioni né ad
avvolgere noi stessi e il libro in una nebbiosa retorica. Al contrario, possiamo
usarlo – lui, il libro – per fare quello che gli è sempre riuscito meglio. E
cioè indagare, ricercare, discernere e, alla fine, capire, conoscere. E
preservare, salvare. Questo, infatti, è stato il suo ufficio, la sua fortuna e
la sua gloria».