mercoledì 11 aprile 2018

I MIGLIORI LUOGHI DOVE LEGGERE A ROMA, OLTRE CASA PROPRIA! - 1

Abbiamo pensato di farvi cosa gradita, dando l'avvio ad una rubrica dedicata ai migliori luoghi dove leggere nel Centro storico di Roma.
Perché? Direte voi? Per unire il dilettevole al dilettevole. Infatti cosa di meglio che unire un piacere ad un altro piacere? Ammirare e godere di un luogo straordinariamente bello e dedicare qualche tempo della visita, quello del riposo e della riflessione, leggendo pagine nate dagli scrittori proprio nell'ammirazione di quegli stessi luoghi.
La prenderemo un po' dalla lontana.


Ali della Vittoria. Antiquarium Palatino (da qui)
FORO ROMANO E PALATINO
Per prima cosa preme dare una qualche opportuna spiegazione, perché spesso c'è molta confusione su quale sia il Foro Romano e quali siano i Fori imperiali, se siano la stessa cosa chiamata in due modi differenti o invece si tratti di due aree archeologiche diverse. E questa premessa ci viene dal cuore perché noi stesse, in compagnia di un bel numero di altri romani, abbiano fatto sempre un po' di pasticci. Immaginiamo di essere un piccione o
Via dei Fori Imperiali (da qui)
gabbiano o qualsiasi altro volatile e sorvoliamo l'area partendo dalla piazza Venezia e andando verso il Colosseo. Grosso modo, per semplificare, sulla destra (nella foto, in basso) vedrete il Foro Romano e Palatino, sulla sinistra (nella foto, in alto) i Fori Imperiali.
Il complesso archeologico del Foro Romano e del Palatino è di pertinenza dello Stato. I Fori Imperiali sono di pertinenza del Comune di Roma.

Ingressi
Via della Salara Vecchia 5/6 (avete presente? a metà di Via dei Fori Imperiali) e Via di San Gregorio 30 (quello stradone che dal Colosseo porta al Circo Massimo).
Aperto con orari variabili a seconda della stagione a partire dalle 8.30. Tel 06 39967700.
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese.

Il Foro Romano, delimitato da via dei Fori Imperiali, Colosseo e colle Palatino, corrisponde all'area più antica. Tra X e VII secolo a.C. era la necropoli degli insediamenti abitati nei colli vicini; forse, al tempo del primo re, Romolo, fu campo di quella battaglia tra Romani e Sabini che venne fermata dall'intervento delle donne sabine rapite che ormai erano divenute mogli e madri di Romani (ecco, il famoso Ratto delle Sabine). Verso il 600 a.C. la zona comincia a delinearsi come luogo di incontri e scambi commerciali, grazie alla costruzione della Cloaca Maxima (la Grande Fogna. E poi dicono che le fogne sono cose di cui non è bello parlare!) che permette la bonifica di questa zona ancora in parte paludosa. Nasce il primo nucleo del Foro. Da questo momento nel corso dei secoli continuano ad essere edificati monumenti sempre più imponenti, luoghi di culto ed edifici per l'amministrazione della giustizia e degli affari. È sorta la city. L'ultimo monumento ad essere eretto è la Colonna di Foca (608). Beh, una storia ininterrotta per circa 1200 anni. Ma la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476) e le invasioni dei ‘barbari’ sono fatali alla città. Nel medioevo, pur rimanendo il ricordo delle passate glorie, tutta l'area si va interrando, viene usata come pascolo. È ormai diventata il Campo Vaccino. Ma il peggio deve ancora venire. Nel 1084 un terribile incendio devasta l'area. All'inizio del XVI secolo l'ansia edilizia del Rinascimento trasforma i reperti del Foro in cava di marmo o fabbrica di calce per le nuove costruzioni. E a nulla valgono le proteste addirittura di Raffaello e Michelangelo. Finalmente, dopo qualche infruttuosa campagna di scavo, all'inizio del XX secolo l'area risulta completamente (ma ne siamo sicuri?) scavata.

Vista del Palatino dal Circo Massimo (da qui)
Il Palatino è il colle posto tra la zona del Velabro, del Circo Massimo e l'area del Foro Romano. I rilevamenti archeologici ipotizzano insediamenti stabili già dal XIII secolo a.C. Ma la cosa si fa ancora più interessante quando vengono rinvenuti resti di capanne risalenti all'VIII secolo a.C. che confermerebbero la tradizione secondo la quale proprio su questo colle Romolo avrebbe fondato la città di Roma (754-753 a.C.). Ricordo che non siamo lontani dalla zona del Velabro, alle pendici del Palatino, dove sarebbero stati casualmente trovati i fatidici gemelli Romolo e Remo. Già dal VI secolo a.C. era luogo di residenza della classe dirigente romana. Nel periodo imperiale il Palatino divenne il luogo prescelto dagli imperatori (Tiberio, Nerone, gli imperatori della gens Flavia, Settimio Severo) per edificare i loro palazzi, proprio a partire da quello di Augusto, che era stato costruito sopra quella che era nota come Domus Romuli. Non possiamo proprio, con tutta la migliore fantasia del mondo, immaginare quanto tutta l'area ricca di grandiosi palazzi e giardini lussureggianti dovesse essere straordinaria. Guardate la meraviglia del Palatino dal piazzale Ugo La Malfa, lungo il Circo Massimo, e moltiplicate per mille. Nulla può esserci stato al mondo di simile. Però ogni rosa ha la sua spina se è vero che la presenza del grandioso Circo Massimo, che già era bello che costruito (in forma definitiva nel 46 a.C.), disturbava la quiete degli imperatori.
Il Circo Massimo e sopra i Palazzi imperiali (da qui)
Sì, perché i Romani amavano moltissimo le corse delle quadrighe e si recavano in massa e molto presto la mattina al Circo Massimo per accaparrarsi i posti migliori e facevano fracasso e nascevano liti. E a pagarne erano i sonni degli augusti abitanti. Anche questo colle nel medioevo seguì la stessa sorte di declino e di abbandono del Foro romano e tutto si trasformò in selve e pascoli. È solo nel XVI secolo che l'area ricomincia timidamente a rivivere grazie al cardinale Alessandro Farnese che nel 1542 acquista le rovine della Domus Tiberiana e vi costruisce la grandiosa villa con giardini nota come Orti Farnesiani, ahimè andata anch'essa quasi completamente distrutta. Gli scavi dell’area iniziano nel XVIII secolo e sono tuttora in corso. Il ricchissimo Antiquarium  Palatino, all’interno all’area archeologica, conserva moltissimi reperti.
Antiquarium Palatino (da qui)

Pensate che il complesso di Colosseo, Foro Romano e Palatino nel 2016 ha ospitato oltre 6 milioni di turisti! E nel 2017 sono aumentati e ancora non siamo riusciti a contarli. Se voi non eravate tra quelli, è un'esperienza proprio da non perdere.

A questo punto vi suggeriamo quale possa essere il modo migliore perché questa visita sia della più ampia soddisfazione. E allora: vestitevi comodi, attrezzatevi con scarpe pratiche, maglietta leggera e cappello d'estate, golf ed eventuale ombrello d'inverno (ma sempre eleganti, vi prego! Dignità. State per entrare in luoghi che hanno fatto la storia dell'umanità. Mica solo di noi romani, anche la vostra, da qualsiasi parte del mondo veniate) e qualche genere di prima necessità (borraccetta, paninino, musica da orecchie, ecc.); arrivate ad uno degli ingressi al Foro Romano e … via! Il mondo è vostro. Sì, è vero, vi abbiamo appena detto che nel 2016 questa area archeologica che vi accingete ad aggredire si è aperta per oltre 6 (sei!) milioni di visitatori. Ma avete visto quanto è grande?? Noo?? Ve lo diranno i vostri piedi alla fine della giornata. A questo punto, una volta entrati vagate, vagate vagate. Se vi siete procurati una mappa tanto meglio. Continuate a vagare ma due cose non dovete assolutamente perdere. La prima è legata alla flora di quest'area e dunque ahimè alle stagioni: la rosea bellissima ricca fioritura dei cosiddetti alberi di Giuda (Cercis siliquastrum) 
Cercis siliquastrum (da qui)
sparsi un po' dovunque tra le rovine e la vista del roseto comunale in fiore, affacciandovi dal Palatino verso il Circo Massimo, tutto ciò tra aprile e maggio. Fantastico. La seconda cosa: la visita del Museo Palatino (sempre aperto con gli stessi orari dell'area archeologica. Info e prenotazioni 06 39967700) sito in alto sul Palatino, nei pressi della casa di Augusto (scusate la vaghezza, eh, ma dentro il Foro Romano non ci sono indirizzi!): non potete sbagliarvi perché è praticamente l'unico edificio in piedi! Alcuni dei reperti conservati vi stupiranno per la bellezza. E non sarete molto disturbati perché non molti turisti vengono a visitarlo. Non sanno quello che si perdono!

Cosa portavi dietro da leggere? 

Non c'è dubbio: Roma di Émile Zola, un romanzo modernissimo del 1896 dove il protagonista, nell'attesa di un'udienza dal papa, visita la città e si sofferma sulle romantiche rovine della Roma imperiale. Sicuramente un altro bellissimo libro che ben può accompagnare la visita è Le memorie di Adriano della Yourcenar. Che non è ambientato al Palatino, del quale però Adriano fu indubbiamente uno degli illustri abitanti e la cui presenza è ancora viva, vivissima qui.
E poi ... qualsiasi libro va bene, per mettersi tranquillo in uno degli angoli di questo meraviglioso complesso archeologico unico-al-mondo e godersi dei momenti veramente speciali.
Sappiateci dire!!!



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