giovedì 29 maggio 2014

Tribù dei lettori - 2014


APPUNTAMENTI E INIZIATIVE (dal sito di incontragiovani)

Foto
Dal 29 Maggio 2014 al 31 Maggio 2014

La tribù dei lettori 2014

Casina di Raffaello - Viale della Casina di Raffaello - ROMA (RM)
Villa Borghese sarà il cuore della Festa della lettura con i ragazzi, che invade la città con tante iniziative gratuite
La Tribù dei lettori nasce come risposta a quanti denunciano la fuga dalla lettura e per quelli che credono che ancora esista il bisogno di leggere, raccontare e condividere le storie. Un progetto che non ha solo l’obiettivo di far leggere, ma vuole agire, durante un intero anno, sulla qualità e modalità di lettura di bambini e ragazzi. 
La V edizione della festa, piazze, strade, giardini, librerie ospitano oltre 70 appuntamenti gratuiti tra reading, incontri con gli autori, spettacoli, laboratori, mostre e appuntamenti speciali pensati per bambini e ragazzi, ma anche per genitori, insegnanti e bibliotecari.
Tra gli appuntamenti in programma
  • Scelte di Classe | Globe Theatre, 29 maggio ore 11.00
    La cerimonia di premiazione di Scelte di Classe. Una giuria composta da bambini dell’ultimo anno delle scuole materne, elementari e medie di Roma e Provincia e Regione Lazio assegnerà il premio al miglior libro dell’anno, il tutto arricchito da alcune letture dell'attore Andrea Bosca. 
  • Pic nic letterari | Villa Borghese, dal 29 al 31 maggio
    Un menù giornaliero di quattro proposte letterarie, dai classici della letteratura per l’infanzia, agli albi illustrati, fino alle ultime novità editoriali, per una lettura libera e gratuita da gustare nel parco. Un vero e proprio cestino all’interno del quale bambini e famiglie faranno scorta non solo delle proposte editoriali, ma potranno gustare una piccola merenda biologica su una comoda coperta per sedersi nel parco. La partecipazione è libera fino ad esaurimento posti
  • Libro come gioco | Casina di Raffaello, dal 20 maggio al 15 luglio
    Right, left, up and down. Libri Illustrati per la prima infanzia pubblicati dal 2000
    La mostra curata e organizzata dall’Istituto Giapponese di Cultura di Roma presenta la nuova illustrazione giapponese per i più piccoli attraverso 45 storie e libri-gioco pubblicati dal 2000 e presentati alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna. Formiche, rane, conigli e gatti assieme a sole, pioggia e fuochi d’artificio parlano attraverso forme, parole e tanti, sorprendenti versi strani.  
  • L'Ape - Lettura delle Biblioteche di Roma | Casina di Raffaello dal 29 al 31 maggio
    Il Libromobile delle Biblioteche di Roma un’Ape Piaggio 50 completamente allestita per proporre a bambini ed adulti libri e letture ad alta voce e all’area aperta.
Il programma completo con gli appuntamenti giorno per giorno è disponibile sul sito tribulettori.tumblr.com

mercoledì 28 maggio 2014

Parte la Libromobile ...

Giovedì 29 maggio alle ore 17.00 presso la Casina di Raffaello ( Villa Borghese, Viale della Casina di Raffaello - piazza di Siena ) si inaugura l'Apelettura, LibroMobile delle Biblioteche di Roma.
Decenni fa a Roma fu sperimentato il Bibliobus sempre a cura delle Biblioteche di Roma. In anni più recenti hanno girato per l'Italia il furgoncino-libreria Leggiu di Filippo Nicosia, quell'Ottimomassimo, libreria itinerante per bambini e ragazzi e il Bibliomotocarro del maestro La Cava.
Ma, siamo sicuri, la voglia di diffondere la lettura ha spinto anche altri coraggiosi ed intrepidi su e giù per strade, città e paesi italiani. Ci farebbe piacere segnarli tutti. Ce li fate conoscere, per favore?
Noi, come sapete, per adesso andiamo in giro con una Bravetta. Per adesso, Ma nulla ci ferma. Beh, si, forse la pioggia. Ma questo è solo il primo passo. Chissà cosa altro ci inventeremo.

Ma torniamo a bomba! L'Apelettura girerà per Roma, andrà nei parchi, nei giardini, organizzerà letture ad alta voce all’aria aperta, segnalerà le novità editoriali e tanto altro.

Prossime fermate dell’Apelettura a Casina di Raffaello:
venerdì 30 maggio ore 17.00
sabato 31 maggio ore 11.00


Per i prossimi appuntamenti dell'Apelettura vedi i siti: www.bibliotechediroma.it - www.bibliotu.it - www.leggerechepiacere.it 
Info: Centro Specializzato Ragazzi – Attività Culturali: a.digiovanni@bibliotechediroma.it

martedì 27 maggio 2014

Social Street di Via Pavia e non solo

Libera Biblioteca PG Terzi


Ops, forse non l'abbiamo specificato. Ma la Libera Biblioteca PG Terzi sta a Roma. Ed in particolare, per ora, si dà da fare principalmente nella zona di Piazza Bologna.
 Il 25 maggio abbiamo partecipato ad un primo incontro organizzato dalla Social Street di Via Pavia e tenuto nella nuovissima libreria L'Altra città, appena aperta in via Pavia 106. Piccola, ma molto bella.
Sono intervenuti normali cittadini residenti nella zona e altri che, oltre a vivere nella zona, sono membri di associazioni e già operano nel territorio.
E' stato molto interessante. Sono emerse riflessioni sul decoro urbano, pulizia, degrado diffuso da combattere, ecc. Ma è venuto fuori anche un forte desiderio di partecipazione alla vita del quartiere, di contatti e di creazione di momenti di socializzazione.
Ognuno ha tirato fuori proposte ed idee: dal risanamento di alcune aree a passeggiate per la conoscenza delle radici storiche del quartiere, da momenti di bookcrossing ad una caccia al tesoro, da incontri gastronomici multietnici ad inviti all'ascolto di musica classica, da maratone e circoli di lettura a corsi per bambini su come ti organizzo un film. E molto altro.
Ma quella che è stata straordinaria è stata la grande voglia di fare di tutte e tutti. Dalla libreria emanava una energia a mille.
Anche la Libera Biblioteca PG Terzi ha fatto le sue proposte e da subito comincia a lavorare per metterle in pratica. Con grande determinazione ed allegria.

sabato 24 maggio 2014

Il giorno dopo ...

Ieri la commemorazione della strage di Capaci, insieme con gli amici del Presidio di Libera "Roberto Antiochia", gli studenti degli Istituti Comprensivi Falcone e Borsellino e Fratelli Bandiera e del Liceo N. Machiavelli l'Associazione CreativaMente e noi, la Libera Biblioteca PG Terzi, è stata veramente una cosa bella, importante, costruttiva.
Nei giardini al centro di Piazza Bologna, oltre alla partecipazione delle cariche istituzionali del Municipio II, abbiamo visto la presenza interessata e compartecipe di tanti cittadini, soprattutto piccoli.
Eravamo attorniati da bimbi di tutte le età. E molti di loro avevano preso libri dalle nostre cassette e, seduti sui bordi delle aiuole, leggevano leggevano leggevano.
Gli studenti delle scuole coinvolte hanno letto il frutto del lavoro preparatorio, svolto in classe con le insegnanti, incentrato su mafia, come studiarla e soprattutto come combatterla. Bravissimi. E il loro impegno ha dato speranza a tutti.
Le due associazioni invitate da Libera hanno fatto la loro parte: CreativaMente ha letto brani molto belli e toccanti legati alle vite di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. 
E noi, Libera Biblioteca PG Terzi, ci siamo presentati, abbiamo illustrato i nostri progetti, Sebastiano ha letto una favola di Rodari, "Giacomo di cristallo", ed abbiamo fatto frenetica attività di bookcrossing. Abbiamo trovato tanti amici.
In breve abbiamo tutti messo in pratica la regola: la memoria si deve sempre legare all'azione.

P.S. Non siamo stati in grado di prendere foto, video ecc. Se qualcuno lo ha fatto, ha voglia di scriverci e di mandarci un po' di materiale? Intanto ringraziamo ancora una volta il Presidio di Libera "Roberto Antiochia" per le foto che seguono.

martedì 20 maggio 2014

Capaci di ricordare


23 maggio 1992 - Strage di Capaci

23 maggio 2014

Capaci di ricordare

GIOVANNI FALCONE, FRANCESCA MORVILLO,
ROCCO DICILLO, ANTONIO MONTINARO, VITO SCHIFANI


Insieme al Presidio di Libera "Roberto Antiochia" 
l'Associazione CreativaMente e la Libera Biblioteca PG Terzi

 PIAZZA BOLOGNA  ore 17.00

Intervengono  Studenti degli Istituti Comprensivi Falcone e Borsellino e Fratelli Bandiera e del  Liceo N. Machiavelli 
Marco Genovese, referente provinciale Libera Roma      
Agnese Micozzi, Assessore alla Cultura Municipio Roma II

                                                                            Chi vuole, può portare un libro da scambiare

                                      


lunedì 19 maggio 2014

La Libera Biblioteca al Maggio dei libri

I libri sbocciano in maggio.

Perchè se in questo mese la natura si risveglia, lo stesso capita alla voglia di leggere. Leggere fa crescere: è questo lo spirito de Il Maggio dei Libri, la campagna nazionale nata nel 2011 con l'obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.
La campagna, promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e in collaborazione con l'Associazione Italiana Editori, inizia il 23 aprile in coincidenza con la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore promossa dall'UNESCO e durerà fino alla fine di maggio.
La denominazione scelta per la campagna Il Maggio dei Libri, pone l'accento su un mese che nella tradizione popolare italiana è legato alle feste per il risveglio della natura e richiama l'idea di crescita e maturazione, ma anche di allegria e di piacere: tutti concetti che vogliamo veicolare attraverso la campagna come collegati alla lettura.
agna,
Libro come amico, partner, compagno di vita, dunque: lo scopo della campagna, infatti, è quello di portarlo tra la gente, distribuirlo, farlo conoscere, connotandolo di un forte valore sociale e affettivo. E favorire così l'abitudine alla lettura. Il libro, quindi, esce dal suo contesto abituale e dilaga sul territorio: dalle grandi città ai piccoli centri, regioni, province, comuni, scuole, biblioteche, associazioni culturali, case editrici, librerie, circoli di lettori, promuoveranno iniziative per intercettare anche persone che di solito non leggono. La campagna del 2013 ha raccolto oltre 3000 adesioni.
Web, scuole, giovani. è su queste parole chiave che si orienta la campagna 2014: raccogliendo l'eredità di tutte le esperienze precedenti, quest'anno il Centro per il libro e la lettura e i suoi partner, forti del successo della precedente edizione, intendono rilanciare il progetto innescando nuovi processi, rafforzando la rete di soggetti pubblici e privati attivi nella promozione del libro e della lettura.
TRA GLI APPUNTAMENTI DEL MESE A ROMA TROVERETE LE INIZIATIVE DELLA LIBERA BIBLIOTECA PG TERZI

mercoledì 14 maggio 2014

In preparazione del 23 maggio ...

Il prossimo 23 maggio sono esattamente ventidue anni dalla strage di Capaci, nella quale persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicilllo e Antonio Montinaro. Un momento terribile della nostra storia.
Il Presidio "Roberto Antiochia" dell'Associazione Libera presso il Municipio di Roma II organizza, presso i giardini di Piazza Bologna, a partire dalle h.17.30, un incontro per ricordare quel luttuoso evento.
Ma la memoria si deve sempre legare all'azione, deve suscitarla.
Libera vuole che questo appuntamento sia un'occasione di ricordo ma anche un momento per presentare ai cittadini altri esempi di buone pratiche civili. La Libera Biblioteca PG Terzi è stata invitata a partecipare e noi ne siamo molto molto orgogliosi.
Domani, giovedì, dalle h.16 alle h.17, davanti alla Scuola Fratelli Bandiera e venerdì, dalle h.8 alle h.9, davanti alla Scuola Falcone e Borsellino, è presente, come nelle scorse settimane, Arianna con la "bravetta" carica di libri e con la voglia di farvi partecipare all'evento del 23 maggio.
Tra le altre cose, anche il 23 faremo scambio di libri e quindi è importante che chi vuole prenda e, soprattutto, chi ha porti.

Immagini di una Libera Biblioteca


Quando qualcuno chiede: "Ma cosa mi consigli di leggere?"

La realtà è che per leggere, per godere totalmente della lettura, si deve un po' giocare d'azzardo.
E vado a spiegare.
Si, si può avere un consiglio, si può dare ascolto al passaparola, ci si può spingere anche un po' più avanti leggendo recensioni, consultando siti web ... ma l'unica vera "barra del timone" siamo noi, la nostra voglia di divertirci, rasserenarci, capire leggendo. Bisogna tentare, provare, essere curiosi.
Se ti consigliano un libro, un bestseller letto da milioni di lettori nel mondo, e non ti piace? Può succedere, eh. Che fai, smetti di leggere?
No! E' solo che quel libro, per te in quel momento della tua vita o per te per come sei, non era il libro.
Ma una cosa è matematicamente certa: che per te il libro giusto, anzi, un mondo di libri giusti esite.
Ed è anche divertente cercarlo, capire un po' per volta che cosa si vuole dalla lettura, assaggiare di qua e di là fino a costruirsi giorno dopo giorno la propria bilbioteca ideale. Non è per niente complicato. Anzi.
Perché nella lettura non ci sono regole, a parte quella che è bene cominciare presto, fin da piccoli, così si ha più tempo per divertirsi. Ma nessuno mai, nella storia dell'umanità, ha decretato che un libro che non ti piace vada per forza letto fino in fondo.
Beh, nel periodo della scuola è diverso, è vero. C'è l'obbligo di leggere alcuni libri, quelli che si ritiene che siano i fondamenti imperdibili della nostra cultura. Buone medicine, ottime vitamine, splendidi corroboranti!
Sono realmente libri stupendi ma è spesso proprio l'obbligo della lettura che li mette in cattiva luce. Nel corso della vita forse li rileggeremo, forse per curiosità, e li vedremo per quello che sono: forse ci piaceranno, forse no. Non è un problema.
Ma da questo si capisce che la lettura, per essere un piacere, deve essere libera.
Allora, coraggio: buona lettura e buon divertimento!

martedì 13 maggio 2014

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin cercatori di verità : 14 maggio

Il Presidio di Libera “Roberto  Antiochia”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del II Municipio e con il Roma Scout Center, organizza  un incontro pubblico per ricordare Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e per parlare degli illeciti delle ecomafie nel nostro territorio.
mercoledì 14 maggio 2014, dalle 18.00 alle 20.00 presso la Sala del Roma Scout Center, in Largo dello Scoutismo, 1 (via di Sant’Ippolito)

Relatori: Santo Della Volpe, direttore di Libera Informazione e Antonio Pergolizzi di Lega Ambiente.

Saranno invitati, dalla Redazione Giornalistica di Rai3, colleghi di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin.



 La prima parte, accompagnata  da testimonianze e letture,  sarà incentrata su una ricostruzione dell’uccisione,  il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, della giornalista Ilaria Alpi e dell’operatore
Miran Hrovatin, mettendo in evidenza  il contesto in cui avvenne  il loro omicidio e facendo il punto, a venti anni di distanza, sui dati  investigativi e giudiziari.

La seconda parte consisterà in una  relazione sui dati aggiornati degli affari delle ecomafie a Roma e nel Lazio, approfondendo  i meccanismi e i rischi che soggiacciono a tale crimine. 

Una breve esecuzione musicale  segnerà il passaggio fra i due momenti.

    Un Presidio di Libera è formato da persone, realtà o associazioni che si impegnano a formarsi ed attivarsi per proporre le azioni di Libera contro le mafie nel proprio territorio di competenza. Il suo compito è quello di favorire, attraverso la costruzione di una rete, la più ampia sensibilizzazione della collettività ai temi della legalità democratica, della solidarietà, della partecipazione e della reciproca responsabilità nel contrasto ad ogni forma di criminalità organizzata, di usura e di corruzione nelle pubbliche istituzioni.

Il Presidio di Libera dell’ex III Municipio si è costituito nel 2010 ed è stato intitolato a Roberto Antiochia, agente di polizia cresciuto nel nostro territorio e ucciso a Palermo dalla mafia il 6 agosto 1985.
Contatti: libera.roma2@gmail.com
https://it-it.facebook.com/Libera.Roma2

Senza sapere : il costo dell'ignoranza in Italia / Giovanni Solimine

Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo (Malala Yousafzai, 16 anni, pakistana. Dal discorso pronunciato il 12 luglio 2013 all'Assemblea generale delle Nazioni unite)

L’Italia sembra non rendersene conto: tutte le statistiche ci ricordano il basso livello di competenze degli studenti e della popolazione adulta, lo scarso numero di laureati e diplomati che il nostro invecchiato e gracile sistema produttivo non è capace di assorbire, la debole partecipazione dei nostri concittadini alla vita culturale.
Un paese povero di risorse materiali e in ritardo dovrebbe investire in formazione più degli altri paesi. Invece continua a non avere una politica della conoscenza, fondamentale per la costruzione del nostro futuro: gli investimenti in istruzione e ricerca ci costerebbero meno di quanto ci costa l’ignoranza. Questo è il paradosso di un’Italia senza sapere.

Libro / Gian Arturo Ferrari


«Dobbiamo molto al libro. La vita intellettuale degli uomini ha avuto nel libro il suo utensile più versatile e insieme il suo emblema più glorioso. La vita emotiva, interiore, degli uomini ha trovato nei libri quella comprensione, quel colloquio, quell’intima rispondenza a sé che non sempre gli altri uomini sono stati in grado di offrire. Un simile riconoscimento che confina con la riconoscenza non ci autorizza però né a perseverare nelle illusioni né ad avvolgere noi stessi e il libro in una nebbiosa retorica. Al contrario, possiamo usarlo – lui, il libro – per fare quello che gli è sempre riuscito meglio. E cioè indagare, ricercare, discernere e, alla fine, capire, conoscere. E preservare, salvare. Questo, infatti, è stato il suo ufficio, la sua fortuna e la sua gloria».



Viaggialibro in quel di Bevagna


Presentazione del libro L'estraneo di Tommaso Giagni


                        Tommaso Giagni 

                          "L'estraneo"


Tommaso parlerà del suo libro con Gioacchino De Chirico, giornalista culturale, venerdì prossimo, 16 maggio, dalle ore 18.00 al Punto Einaudi Incontri in via Bisagno 3.

Tommaso Giagni , prima di pubblicare questo romanzo con Einaudi, ha partecipato a diverse antologie collettive 
come ci racconta la sua biografia in Vicolo Cannery, l'agenzia letteraria cui collabora.

"nato a Roma ha collaborato come redattore esterno con la Gaffi Editore (dal 2007 al 2012), 
ha scritto per il programma tvPhotosound. Dieci anni in fotografia (Rai Storia e Rai Tre, dal 2009 al 2012). Suoi racconti sono contenuti nelle antologie:
L. Caminiti (a cura di), Roma Capoccia. Cronache di una metropoli in 23 scrittori(DeriveApprodi, 2005);
M. Desiati (a cura di), Voi siete qui. Sedici esordi narrativi (minimum fax, 2007)
M. Desiati, S. Iucci (a cura di), Il lavoro e i giorni. Venti racconti sui giovani, la precarietà, la disoccupazione(Ediesse, 2008);
A. Leogrande (a cura di), Ogni maledetta domenica. Otto storie di calcio (minimum fax, 2010)
Ha pubblicato per diversi quotidiani, riviste e testate telematiche tra cui «Il Riformista», «Liberazione», «l’Unità – Edizione Roma», «Nuovi argomenti», «accattone», «il maleppeggio» «Nazione Indiana», «Il primo amore», «minima et moralia»."

riportiamo qui dei link ad alcune interviste fatte al tempo dell'uscita del libro:

http://www.rivistastudio.com/articoli/tommaso-giagni/

http://www.nazioneindiana.com/2012/07/05/senza-appartenenza-unintervista-a-tommaso-giagni-su-lestraneo-il-suo-primo-romanzo/

http://www.letteratura.rai.it/articoli/lestraneo-di-tommaso-giagni/15178/default.aspx


IL RITMO E IL RESPIRO - Poesie di Carlo Masini e Musica di Albino Taggeo

IL RITMO E IL RESPIRO

Poesie di Carlo Masini
Musica di Albino Taggeo

Giovedì 15 maggio 2014, ore 21, il Teatro Studio dell'Auditorium Parco della Musica ospiterà Il Ritmo e il Respiro, un'operazione artistica promossa da Alidirene - Onlus che vede la fusione delle opere e delle personalità di due autori contemporanei, lo scrittore poeta e giornalista Carlo Masini e il compositore Albino Taggeo.

Il primo, autore della raccolta di poesie Il ritmo e il respiro, edito da Passigli, il secondo, autore delle musiche, pensate per un ensemble comprendente voce, quartetto d'archi (violino, viola, violoncello, contrabbasso), flauto, sassofono, pianoforte, percussioni e chitarra. La direzione è affidata al direttore d'orchestra M° Flavio Emilio Scogna; le voci femminili sono quelle di Tosca e del soprano Sabrina Testa, mentre la voce maschile è del tenore Adriano Gentili.

Coniugare musica e poesia rappresenta da secoli un'esigenza umana e artistica che nasce dal desiderio di sperimentare i linguaggi creativi della psiche; desiderio avvertito e sentito come qualcosa che caratterizza ogni singolo individuo e che abbandona il corpo attraverso la bocca, trasformandola in prezioso strumento di poesia e musica. E' proprio attraverso lo strumento della vocalità che la musica inarca i suoni delle parole adagiandoli su temi e ritmi che meglio esprimono il senso del messaggio letterario.

Il risultato di questa fusione è uno spettacolo scorrevole, gradevole e facilmente fruibile sia sul piano musicale che su quello della performance in quanto prevede l'alternanza di diverse formazioni strumentali legate l'una all'altra dall'intervento di una chitarra.

Il ricavato della serata andrà a sostegno del progetto "Il Volo" di Antea.

domenica 11 maggio 2014

Eva Masini racconta 'La Storia e le storie del nostro quartiere'

Lunedì 12 maggio, alle ore 17,30, presso la Sala cittadina in Via Boemondo 7 (Campo Artiglio):
“La Storia e le storie del nostro quartiere” raccontate da EVA MASINI, autrice del libro PIAZZA BOLOGNA alle origini di un quartiere “borghese”.
Ingresso libero. Per informazioni: CITTADINANZATTIVA: Piazza J. Winckelmann, 20 00162 Roma, cittadinanzattivanomentano@gmail.com



Negli anni Venti e Trenta Roma conosce una impetuosa trasformazione. Gli sventramenti al centro, la nascita delle "borgate ufficiali", l'edificazione di nuovi quartieri ridisegnano il tessuto urbano della città.
I quartieri intermedi per la piccola e media borghesia, strategici per una città fortemente caratterizzata dalla vocazione terziaria, rappresentano il volto meno conosciuto di questa storia.
Grazie ad una meticolosa ricerca sul territorio, viene qui ripercorso lo sviluppo di uno di questi quartieri, muovendosi sul doppio binario dei meccanismi edilizi che sottendono alla sua costruzione e delle dinamiche sociali della popolazione che lo abita. Ne emerge un quadro articolato in cui piazza Bologna, con il "moderno" edificio delle Poste si colloca a metà fra una zona "alta" a ridosso della via Nomentana ed una più popolare verso la via Tiburtina.
Il volume ricostruisce i legami del quartiere con il regime che, nella sua propaganda, lo esalta come modello di modernità urbana, eleganza e decoro riuscendo, almeno in parte, nel proposito di farne una roccaforte di consenso. Descrive infine l'impatto della guerra, e racconta la presenza della Resistenza e gli effetti dell'occupazione, evidenziando discontinuità ed affinità con quanto accade nello stesso periodo nel resto della città.

Eva Masini si è laureata in Lettere all'Università "La Sapienza" di Roma e collabora con istituzioni culturali che promuovono la ricerca sul territorio. Da diversi anni lavora presso le Scuderie del Quirinale.

venerdì 9 maggio 2014

Un 'ringrazio'

Cari tutti che siete passati davanti alle cassette della Libera Biblioteca PG Terzi...
vi ringrazio davvero di cuore, ringrazio il direttore di liceo in pensione che guarda a noi e pensa alle scuole che ha conosciuto, alle biblioteche d'istituto chiuse, alla polvere che si deposita sui libri e ci dice: Auguri! Ringrazio la ragazza sudamericana che mi chiede se può portare libri in spagnolo, ringrazio per la promessa di '300 libri, ma più belli dei tuoi!', ringrazio E. una bella ragazza con tre bambine dagli occhi seri e attenti che ha preso, portato tanti bei volumi, partecipato (e a cui devo molto incoraggiamento e una penna!), ringrazio chi si è fermato a parlare, ringrazio i miei amici che hanno parlato per me e ringrazio mio figlio che proponeva titoli ai suoi compagni come il più navigato agente di una casa editrice, ringrazio chi ha fatto domande, chi mi ha rivolto un sorriso, chi si è stupito, chi ci ha ammirato, ringrazio chi ha prenotato e chi ha portato...ma soprattutto ringrazio chi ha preso.
Perché in questa Impresa il bilancio si valuta soprattutto dalle uscite, e sapere oggi che questa settimana abbiamo rimesso in circolo diverse decine di volumi, è proprio una gran soddisfazione.
E, non voglio dimenticarmene, ringrazio quel bambino che, dopo aver stretto sotto il braccio il suo 'nuovo' libro, mi ha chiesto 'Ma dopo che l'ho letto io, posso prestarlo al mio compagno?'.
Certo che sì, e dopo di lui ad una altro e un altro ancora; questo è essere bibliotecario della Libera Biblioteca PG Terzi e promuovere il piacere di leggere.

mercoledì 7 maggio 2014

Le cassette sono pronte, la bravetta scalpita....

...ci vediamo giovedì dalle 16.00 alle 17.00 circa davanti alla scuola Fratelli Bandiera, venerdì dalle 8.00 alle 9.00 circa davanti alla scuola materna ed elementare Falcone e Borsellino....

G. Rodari: Nove modi per insegnare ai ragazzi a odiare la lettura

 
 
Gianni Rodari scriveva nel 1964 un articolo in 9 parti provocatoriamente dedicate ad altrettanti metodi per far odiare la lettura ai bambini e ai ragazzi. Il suo era naturalmente un modo per cercare piuttosto un antidoto a questo male e trasformare la lettura, da applicazione ostile, disciplina scolastica imposta, in una passione autentica, personale e vitale. Proverò, servendomi delle stesse parole del 'maestro' di sintetizzarvi il suo pensiero, raccogliendo in particolare le testimonianze più attuali del suo articolo.
 
1 - Presentare il libro come una alternativa alla Tv
2 - Presentare il libro come una alternativa al fumetto
3 - Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più
4 - Ritenere che i bambini abbiamo troppe distrazioni
5 - Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
6 - Trasformare il libro in uno strumento di tortura
7 - Rifiutarsi di leggere al bambino
8 - Non offrire una scelta sufficiente
9 - Ordinare di leggere
 
1 - Presentare il libro come una alternativa alla Tv
"Leggi, invece di guardare la televisione". "Se non ti vedo leggere vendo la televisione". "Prendi i libri di scuola, invece di perdere tempo con quelle stupidate".
Non pretendo di conoscere tutte le espressioni particolari usate dai sostenitori di questo sistema quasi infallibile. I bambini sanno che la tv non è una "stupidata": la trovano divertente, piacevole, utile. Può darsi che le sacrifichino qualche ora più del necessario, può darsi che si riducano talvolta in quello stato di semi-incoscienza nel quale il telespettatore abituale, bambino e adulto, casca dopo qualche tempo, e di cui è sintomo la totale passività con cui accetta dal teleschermo, senza scegliere e senza reagire, qualsiasi programma [...] Psicologicamente poi, non mi pare che negare un divertimento, un'occupazione piacevole (o sentita come tale, che è lo stesso) sia il modo ideale di farne amare un'altra: sarà piuttosto il modo di gettare su quest'altra un'ombra di fastidio e di castigo.
 
2 - Presentare il libro come una alternativa al fumetto
La tecnica di applicazione di questo sistema ricalca quella accennata alla voce precedente. "Ti brucerò tutti i giornalini, se non ti vedo leggere". "Cinque in lingua, eh? Da domani niente più giornalini". Eccetera.
Proibire, proibire anche in questo caso, non serve a nulla. Vale poi la pena di proibire? Si è tanto discusso sui fumetti che ormai spezzare una mezza lancia in loro favore equivarrebbe a sfondare un portone spalancato [...] Conosco filosofi che almeno una volta la settimana leggono un libro giallo. Eppure non si può mettere in dubbio che la loro passione dominante sia la filosofia. Conosco ragazzi che leggono molto e coltivano, con la mano sinistra, anche l'orticello dei fumetti. Ciò vuol dire, secondo me, che non c'è rapporto di causa ed effetto tra la passione per i fumetti e l'assenza d'interesse per le buone letture. Questo interesse evidentemente deve nascere da qualche altra parte, dove le radici dei fumetti non arrivano.
 
3 - Dire ai bambini di oggi che i bambini di una volta leggevano di più
L'adulto ha spesso la tentazione (e raramente vi resiste) di lodare "i suoi tempi", specie quelli di quand'era bambino, che la memoria gli dipinge di vivaci colori e gli presenta come una stagione ideale. La memoria è un'adulatrice e imbrogliona di prima forza, ma è difficile rendersene conto [...] "Una volta si leggeva di piú". Una volta quando? Cent'anni fa, quando sessanta italiani su cento non sapevano leggere? Venti anni fa, quando avevamo ancora una decina di milioni di analfabeti? Chi leggeva di più? Quanti erano? Forse leggevano i ragazzi della buona borghesia, o piuttosto alcuni di loro: una piccola minoranza di una minoranza [...] "Una volta c'erano dei bei libri per i bambini". Per quali bambini? Siamo sempre lí. Così succede che degli ottimi genitori regalano il Cuore ai loro figlioli, e si stupiscono di non vederli tutto il giorno con gli occhi rossi e gonfi di pianto. O regalano il Giornalino di Gianburrasca e si meravigliano perché i loro figlioli non si divertono più. Non si può chiedere ai ragazzi di amare il passato, un passato che non è il loro: e quando si ottiene di far identificare i libri col passato altrui, come cosa che non fa parte della loro vita, ma che bisogna ficcarci dentro "per far piacere a papà e mamma", s’è creato un motivo di più perché i ragazzi, appena possono, si tengano lontano dai libri.

4 - Ritenere che i bambini abbiamo troppe distrazioni
"I bambini di oggi hanno troppe distrazioni, ecco perché leggono poco". Mettersi da questo punto di vista è indispensabile per chi non voglia capirne nulla dei bambini di oggi, e proponga tra l'altro di non riuscire a farli diventare amici dei libri.
Uno dei drammi dell'infanzia d'oggi (e non solo dell'infanzia) riguarda appunto l'organizzazione del tempo libero. Quello che noi chiamiamo "tempo libero", se non ha un'adeguata organizzazione, non è che "tempo vuoto", tempo sprecato. Pensiamo alle nostre città, dove non ci sono spazi per giocare, non ci sono teatri per bambini, non ci sono biblioteche, e cosi via. Pensiamo alle nostre case cittadine, dove non c'è posto per la stanza dei bambini. Pensiamo alle campagne, dove il bambino o vagabonda per i prati (beato lui), o viene messo precocemente al lavoro. [...] Insomma, piú distrazioni e piú libri. È possibile? Non è possibile: è un fatto. E questo non dipende dal numero e dalla qualità delle distrazioni (ossia delle occupazioni piú libere, e perciò piú amate, e perciò piú ricche di efficacia educativa). Dipende dal posto che il libro ha nella vita del paese, della società, della famiglia, della scuola.

5 - Dare la colpa ai bambini se non amano la lettura
Questo non è propriamente un sistema: è un atteggiamento generale, che però ha l'importanza e l'efficacia del sistema. Dare la colpa ai bambini, oltre che facile, è comodissimo, perché serve a coprire le colpe proprie.
Riconosciamo, rovesciando in parte un ragionamento precedente, che i bambini non leggono abbastanza, che le tirature potrebbero essere maggiori, che il boom del libro per ragazzi è ancora di là da venire. Se cerchiamo dei perché un po' meno comodi dell'accusa prepotente che si rivolge ai bambini, troviamo colpe di genitori: vi sono troppe case in cui non entra mai un libro, vi sono migliaia di laureati senza biblioteca, ci sono tanti padri che non leggono nemmeno il giornale, e poi si meravigliano se i figli fanno come loro. Vi sono colpe pubbliche: della scuola e dello Stato; e vi sono le colpe della nostra cultura, sempre troppo aristocratica per porsi dei compiti pedagogici. Leggiamo sui giornali brillanti articoli di brillanti e colti personaggi che deridono il pubblico che compra a dispense la Divina Commedia, o una delle tante enciclopedie a puntate. Forse rimpiangono il tempo in cui a puntate si compravano solo i romanzi di Carolina Invernizio.
In America, in Inghilterra, in Russia, i professori universitari non disdegnano di scrivere opere di divulgazione scientifica rivolte ai ragazzi: da noi i divulgatori di qualità si contano ancora su mezza mano.
Piú in generale, non c'è una presa di coscienza collettiva della società adulta nei confronti della società infantile. Nel campo dell'editoria per ragazzi il criterio commerciale prevale tutt'ora sul criterio pedagogico: esiste quasi un collegamento tra le punte avanzate della pedagogia e gli editori, per i quali "educativo" è generalmente ancora sinonimo di "noioso".
Accusato come il solo responsabile d'una situazione complessa, e ancor piú complicata dalla crisi degli ideali educativi fino a ieri pacificamente accettati, il bambino reagisce come può: scappando in cortile a giocare, o nascondendo sotto il cuscino il suo caro albo a fumetti.

6 - Trasformare il libro in uno strumento di tortura
Questo sistema, a dispetto del rinnovamento didattico e delle belle parole, trova intensa applicazione nelle scuole d'ogni ordine e grado. Gli esperti cominciano a servirsene fin dalla prima elementare, assegnando ai bambini per compito di copiare pagine su pagine del loro primo libro di lettura. In seconda al lavoro di copiatura (che per il bambino non ha il minimo senso e non una briciola di interesse) si può aggiungere il lavoro di divisione in sillabe. Sai che divertimento. Col tempo, arriva l'analisi grammaticale, poi fa il suo ingresso trionfale l'analisi logica. Prendete un bel raccontino di Tolstoj, condannate uno scolaretto ad analizzare nomi e pronomi, verbi e avverbi, e vi dò per certo che, vita natural durante, egli associerà il nome di Tolstoj a una viscerale sensazione di fastidio che lo terrà lontano da Anna Karenina come dalla peste e gli farà schivare Guerra e pace come schiverebbe un nugolo di tafani.
La trasformazione del libro in uno strumento di fatica prosegue e s'intensifica attraverso le varie fasi del riassumere, del mandare a memoria, del descrivere le illustrazioni, ecc. Tutti questi esercizi moltiplicano le difficoltà della lettura, anziché agevolarle, fanno del libro un pretesto togliendogli ogni capacità di divertire, se originariamente ne possedeva, di commuovere se ne era capace, d'interessare se era concepito per interessare.
La lettura non è piú un fine da perseguire lodevolmente, ma un mezzo per attività piú serie, o presunte tali. Ciò corrisponde perfettamente alla concezione del bambino come mezzo: sia il fine il voto, la pagella, I'addestramento alla pazienza, la preparazione alla vita. Chissà quale preparazione a quale vita: presumibilmente alla vita concepita come una sofferenza, per la quale bisogna essere allenati. Il libro che entra nella scuola sotto lo schema del rendimento scolastico produce riflessi meramente scolastici: non diventa la cosa bella e buona, di cui si ha bisogno, ma la cosa che serve al maestro per esprimere un giudizio. La scuola come tribunale, anziché come vita. Cosí è esclusa la difficoltà principale, cioè quella di far nascere il bisogno della lettura, che è un bisogno culturale, non un istinto, come mangiare bere e dormire, non una cosa della natura.

7 - Rifiutarsi di leggere al bambino
La voce della madre, del padre (e del maestro) ha una funzione insostituibile. Tutti obbediamo a questa legge, senza saperlo, quando raccontiamo una favola al bambino che ancora non sa leggere, creando, per mezzo della favola, quel "lessico familiare" nel quale l'intimità, la confidenza, la comunione tra padri e figli s'esprimono in modo unico e irripetibile. Ma quanti hanno la pazienza di leggere una favola ai figlioli, magari anche quando già sanno leggere da soli, o saprebbero ma sono pigri per farlo, o lo fanno abitualmente, ma pure hanno bisogno, di quando in quando, di non essere soli con la favola?
La favola scritta è già il mondo: non è più "lessico familiare", è contatto con una realtà più vasta, conosciuta attraverso la fantasia, che nei bambini è come il terzo occhio.
Si tratti delle novelle di Andersen o della vita degli insetti, di Pinocchio o di Verne, e magari, eccezionalmente, di Paperino e Paperon de' Paperoni, quel che conta nella lettura comune non muta la sostanza: è la promozione del libro da mero oggetto di carta stampata a intermediario affettuoso, a momento della vita.
Ci vuol pazienza, per questo. Ci vuole anche abilità: bisogna saper leggere con espressione, o sforzarsi di farlo; bisogna anche saper tradurre, perché non sempre il vocabolario scritto corrisponde a quello d'una perfetta lettura, e non sempre gli scrittori scrivono chiaro, o pensano al lettore prima d'adoperare un termine inconsueto, una parola aulica, un vezzo letterario fine a se stesso.

8 - Non offrire una scelta sufficiente
Noi non leggiamo il primo libro che ci capita per le mani. Ci piace scegliere. Raramente, invece, al bambino è offerta una scelta sufficiente. Gli regaliamo un libro di favole, lo mette da parte: ne concludiamo che non gli piacciono le favole, mentre può darsi che in quel periodo abbia semplicemente altri interessi. Ecco perché la bibliotechina, personale o collettiva, è indispensabile. Venti libri sono meglio di uno, e cento meglio di venti, perché possono suscitare curiosità diverse, appagare o stimolare interessi diversi, rispondere ai mutamenti di umore, alle svolte della personalità, della formazione culturale, della informazione.
S'intende che dietro una bibliotechina ci deve essere un delicato lavoro di aggiornamento, una riflessione attenta, una sensibilità vigile. Non si ottiene niente per niente, né dalla natura né dai bambini. Ma qui entrerei, senza volerlo, nella serie delle indicazioni dette positive, mentre mi sono assunto il compito di elencare alcuni metodi negativi (nella speranza, certo, che l'elencazione stessa suggerisca qualche antidoto).

9 - Ordinare di leggere
Il nocciolo di questo sistema è già presente in altri ai quali ho accennato in precedenza. Esso è però tanto importante che merita una trattazione a parte. È indubbiamente il più efficace, se si vuole che i ragazzi imparino a odiare i libri. Sicuro al cento per cento. Facilissimo da applicare.
Si prende un ragazzo, si prende un libro, li si mettono entrambi a tavolino e si proibisce che il terzetto si divida prima d'una certa ora. A maggior garanzia che l'operazione riesca,si annunzia al ragazzo che al termine del tempo prescritto dovrà riassumere a voce le pagine lette. Le applicazioni scolastiche sono anche più semplici. Non c'è che da dire: "Leggete da qui fin qui", e l'ordine sarà senz'altro eseguito, anche con la complicità dei genitori.
Sia dall'uno che dall'altro esperimento il ragazzo ricaverà per suo conto una lezione che non dimenticherà: e cioè, che leggere è una di quelle cose che bisogna fare perché i grandi la comandano, uno di quei mali inevitabili, collegati con l'esercizio dell'autorità da parte degli adulti. Ma appena saremo grandi anche noi, appena saremo adulti a nostra volta, appena saremo liberi...
A giudicare a posteriori, cioè dal numero degli adulti legalmente alfabetizzati che, una volta usciti dalla minore età, non leggono più un rigo, questo dev'essere, di tutti i sistemi, il più diffuso.
Da qualche centinaio d'anni i pedagogisti vanno ripetendo che come non si può ordinare a un albero di fiorire, se non è la sua stagione, se non sono state create le condizioni adatte, così non si può ottenere alcunché dai bambini per la strada larga dell'obbligo, ma bisogna per forza cercare strade meno agevoli, sentieri meno comodi. Ma i pedagogisti predicano, e il mondo va per la sua strada. Il disprezzo per la teoria è antico quanto il proverbio secondo il quale "Val più la pratica che la grammatica".
Parole come "disciplina", "severità" (che è la caricatura della fermezza) e simili, hanno corso tuttora come moneta buona, nonostante la progressiva svalutazione. La scienza del "creare condizioni" perché la pianta umana voglia ciò che deve, e accetti, anzi, senza desideri, l'innesto della cultura, e abbia bisogno del meglio, e dia insomma tutti i frutti che può dare, è nella pratica ancora ai primi passi. Una tecnica si può imparare a scapaccioni: così la tecnica della lettura. Ma l'amore per la lettura non è una tecnica, è qualcosa assai di più interiore legato alla vita, e a scapaccioni (veri o metaforici) non s'impara.
 
9 modi per insegnare ai ragazzi a odiare la lettura (ottobre 1964 nel "Giornale dei Genitori" poi nel volume Scuola di fantasia, 1992); cfr. R. Denti, "Come far leggere i bambini", Editori Riuniti, Roma, 1982