domenica 4 maggio 2014

Libri Randagi sì, ma meglio adottati!

I Libri possono anche essere Randagi, non essere legati ad un solo padrone. In fondo anche i libri delle Biblioteche pubbliche lo sono. E di questo tutti siamo contenti.
La Coop, per la precisione la Unicoop Tirreno, nel 2003 varò il progetto dei Libri Randagi. L'idea era di creare, all'interno dei negozi Coop, un punto di scambio, dove si possa " lasciare un libro già letto, in modo che qualcuno lo trovi, lo legga e lo riabbandoni di nuovo al suo avventuroso destino di libro liberato."
L'idea e l'iniziativa sono lodevolissime. Ma...
Ci è capitato recentemente di visitare il punto di scambio ospitato all'interno del foyer del Teatro Quirino a Roma. Quanto lontana è la sua immagine da quella che compare all'interno del sito web della Coop!
Lo scaffale è quasi dietro una tenda, non c'è nessuna di quelle graziose etichette che occorreva attaccare sul "nuovo" libro per dargli la patente di Randagio, i libri sono in disordine e assolutamente poco interessanti.
Forse, e ne faccio una riflessione anche per alcune iniziative che noi, Libera Biblioteca PG Terzi, vorremmo adottare, anche i Libri Randagi, le Piccole Libere Biblioteche, gli eventi di bookcrossing ... hanno bisogno, come i liberi gatti di Roma, di "gattare". E non mi riferisco all'infinito del verbo "fare il gatto".Anche i libri necessitano di amorevoli cure.
Quindi, e lo scrivo per quanti abbiano in mente, come anche noi, progetti del genere, una volta creato lo spazio, pubblicizzato a dovere, fatto conoscere anche con altri tipi di interventi ( letture collettive o che so altro ), bisogna assolutamente trovare qualcuno che lo adotti. Può essere una persona che frequenta regolarmente per altri motivi quel luogo, può essere una classe scolastica, un gruppo di anziani, un gruppo scout. Ma è certo che non può essere lasciato a se stesso.