venerdì 11 marzo 2016

Giornate particolari


Rifletto su quale è la cosa che mi sorprende e mi affascina di più nel bellissimo film di Ettore Scola "Una giornata particolare".
Oltre la straordinaria recitazione della Loren e di Mastroianni.
Oltre una fotografia che riesce a soffondere su tutta la vicenda un certo realismo magico.
Oltre la regia magistrale. Usiamo qui e giustamente questo aggettivo.
Oltre tutto. È questa bellissima  sorpresa, che Scola ci racconta minuto per minuto, dello scoprire nell'altro diverso da sé una ricchezza, una umanità, una saggezza che tutti i pregiudizi del mondo, nei quali inconsciamente ci culliamo, ci impediscono spesso a forza di vedere.

Dunque. In questi ultimi giorni ho fatto un po' la bibliotecaria itinerante. Sono andata ad accudire alcune delle nostre cassette piene di libri da "bookcrossare". Ogni volta, e dico ogni volta - nessuna esclusa - e in qualsiasi luogo mi sono recata, ho trovato persone meravigliose.
Esempi.
Il medico che elogia calorosamente la nostra iniziativa e nell'attesa della visita ci si mette a chiacchierare di lettura e letture con gli altri pazienti, uno per l'altro ricchi di un passato da raccontare, come il distinto anziano signore, nipote di un ragazzo birmano venuto a studiare in Italia nella seconda metà dell'Ottocento e poi rimasto.
Oppure la signora del bar che ti consegna con un sorriso complice un pacco di libri da scambiare e trovi insieme i fumetti di Hart con le storie di B.C. (ve lo ricordate?) e un volume di D'Annunzio edito nel 1910.
E il signore che ha una rosticceria (cose ottime!) e che forse ha accolto la nostra cassetta più per affetto nei confronti del nostro amico che gliela proponeva che per convinzione letteraria. Ieri ci diceva che, mannaggia, gli avevano portato via un libro! E noi subito: non c'è problema! è bene! significa che lo leggerà! va bene così!
E lui: non avete capito. Lo avevo puntato io per leggermelo!
E che libro era?
Un libro di Moravia.
In un attimo la piccola rosticceria si è trasformata, come in una favola, in un intimo salotto letterario!
E poi la signora che, da un negozio di piante, esce tutta felice con in mano la sua piantina preferita ed un libro: Devo assolutamente leggerlo. Il titolo è come il nome della mia gatta! Tornerò sicuramente in questo bel negozio.
Le vie della lettura sono proprio infinite! E tutte fantastiche.
C.P.